Siamo a metà Agosto, e finora questa Estate 2015 passerà agli annali come una delle più calde e afose di sempre sul nostro Appennino. A parte fugaci annuvolamenti, e ancor più rari scrosci di pioggia, le temperature sono state molto elevate a tutte la altitudini, rendendo quasi impossibile ritagliarsi il tanto desiderato refrigerio dalle roventi vallate e pianure sottostanti
Soltanto il mese di Giugno a tratti è stato clemente, quando la campagna si presentava ancora verde
I campi fiorivano in una moltitudine di forme
e anche il sottobosco emanava un profumo fresco ed estivo
una luce radiosa illuminava ogni particolare
regalando lunghe giornate in apertura d’Estate
Nei campi più a valle era tempo per i tagli dei fieni, quando nei giorni del Solstizio, tutto rimaneva illuminato fino a tarda ora
e le coltivazioni erano al giusto grado di maturazione
Ci si preparava così ai mesi più caldi, quelli che determinano la stagione dei frutti e dei funghi autunnali
Di funghi estivi purtroppo non ce n’è stata traccia, se non per una piccola parentesi di pochi giorni, quando le piogge di inizio/metà Giugno diedero luogo a qualche raro ritrovamento nei punti più assolati, ma allo stesso tempo riparati dal forte vento dei giorni a seguire
non rimaneva quindi che spostare la propria attenzione su altri protagonisti della stagione, aspettando tempi migliori per i boleti
Ad inizio Luglio la varietà di forma e colore di certo non manca, come quella di questa Adscita statices
oppure quella elegante del Giglio martagone, la cui fioritura è tipica nei primi giorni di Luglio nei campi d’alto Appennino
preceduta di qualche giorno di quella del “fratello”, il Giglio di San Giovanni
un fermento notevole in ogni angolo di bosco
anche osservando nei minimi dettagli si scorge la vita quotidiana di ogni abitante
colori estivi, forti ed intensi, proprio come le settimane che li seguiranno
e come dicevo in apertura, fino ad ora non si può certo dire che questa prima parte di Estate non sia stata intensa, sopratutto a livello termico. Persino nelle ore serali, trovare ristoro in quota risultava complicato nella parte centrale di Luglio
Si doveva attendere la notte per tornare a respirare, potendo beneficiare del fresco dovuto essenzialmente alle correnti d’aria provocate dallo scambio di masse d’aria tra pianura e crinali
Le lucciole a queste quote popolano i campi proprio in questo periodo dell’anno e osservare la loro danza nell’oscurità totale, dona un tocco di magia al contesto
mentre il traffico dei vacanzieri e la calura rimangono laggiù, a fondovalle
lontani dalle oasi di pace dei crinali d’Appennino, dove l’aria è più fresca, e il silenzio della notte avvolge tutto, ora dopo ora
Godiamoci l’ultima parte di Estate, sperando in un meteo quantomeno “non estremo”, e magari perchè no, in un Autunno mite e generoso di frutti 😉 Buone Ferie!