Tanto il tempo passato dal mio ultimo racconto. Quando lo scrissi mai avrei immaginato che avremmo dovuto fronteggiare un periodo tanto difficile.
Travolti da un susseguirsi di eventi più grandi di noi, smarriti in una realtà divenuta quanto mai incerta e minacciosa.
Nei momenti di maggiore scoramento, il mio pensiero volava lassù, dove il cielo è più vicino

alla ricerca di una luce guida che personalmente ritrovo soltanto puntando verso l’alto, in salita

Lì mi rifugio nel mio mondo parallelo, luminoso e quieto, dove rivedo i compagni di una vita : baluardi sempre presenti e rassicuranti nella loro semplice essenza
Luoghi in cui è possibile udire distintamente la voce della natura


sopravvivendo in attesa di quel raggio di luce che ti raggiungerà, nonostante gli ostacoli.

Spettatori affacciati alla finestra della vita, fugaci testimoni di una ciclictà naturale infinita

il domani bussa ad ogni porta, pronto a cancellare con un colpo di mano tutto ciò che è stato, per riscrivere un nuovo copione, destinato a nuovi protagonisti

I più attempati mostrano i segni lasciati dalle intemperie della vita

mentre nuove generazioni faranno la loro comparsa, apparentemente uguali, ma inconsapevolmente forgiate dall’evoluzione di chi le ha precedute.

Ritornerà così un’altra Primavera, accompagnata da un bel cielo blu, e dalla linfa vitale dei nuovi arrivati

il profumo dei campi in fiore inebrierà l’aria, riempendo i polmoni di chi li attraverserà

piccole meraviglie naturali passeranno quasi inosservate nonostante la loro incredibile perfezione

Verranno solcati vecchi sentieri, e ne verranno aperti di nuovi

la vita si manifesterà nei suoi colori più appariscenti per attrarre altra vita

i laghi in quota doneranno refrigerio all’ecosistema circostante, in preda ai primi caldi estivi

il solleone dorerà l’erba con il passare delle settimane

Giganti modellati dal tempo e dagli agenti atmosferici manterranno il naso all’insù, osservando l’umore del cielo, anno dopo anno, secolo dopo secolo

la linea di crinale proseguirà nella sua funzione di confine naturale, incurante dei confini geografici umani

Le luci serali si allungheranno, accompagnando la bella stagione sulla via del tramonto,

quando patti tra differenti specie si rinnoveranno come ogni anno, in una simbiosi necessaria, e consolidata

Il verde diverrà mutevole quanto il cielo di inizio Autunno

i primi freddi notturni incendieranno di colore le latifoglie

quadri naturali prenderanno forma, in un tripudio di colori

Paesaggi fiabeschi si intrecceranno con la realtà
Le nebbie si addenseranno sempre più nei bassi strati, per poi tentare l’arrampicata in corrispondenza dei passi appenninici

molti esseri viventi arriveranno così alla naturale conclusione del loro ciclo vitale, al cospetto di chi ha reso loro possibile l’esistenza

Alcuni lasceranno una testimonianza del loro passaggio, per chi rimarrà, si prospetterà invece un nuovo Inverno, che porterà con sé momenti duri e difficili, ma anche la possibilità di migliorarsi per affrontare meglio i prossimi.

Mantenendo sguardo e cuore rivolti verso l’alto, dove nonostante il freddo e l’oscurità, ognuno di noi potrà ritrovare un poco della propria serenità, lontano dalle tante distrazioni e dalla confusione in cui restiamo immersi, nostro malgrado, per grande parte della nostra vita.
Grande Paolo, era tempo che non ti leggevo ed è stato coinvolgente.
Un grande abbraccio con la speranza di poter vivere insieme parte delle emozioni che ci hai regalato in questo splendido post.
Giancarlo