Questo Inverno è fortemente all’insegna dell’alternanza: a periodi miti e asciutti, ne seguono altri freddi e ricchi di precipitazioni, finalmente nevose in Appennino
Le prime nevicate già nel mese di Novembre, quando le cime del nostro Appennino svettavano oltre le nebbie autunnali
Neve caduta anche a quote di alta collina, dove i colori dell’Autunno ancora adornavano le chiome degli alberi
colori accesi adagiati su un tappeto candido e freddo
un passaggio di testimone repentino
così come repentinamente il libeccio scioglieva la neve in quota, e immediatamente la tramontana riportava un freddo secco e persistente
giornate fredde e cielo brillante, le tonalità di blu intenso dei cieli invernali sono sempre sorprendenti
Nel mese di Dicembre si renderà protagonista – tra gli altri – anche un fenomeno metereologico per nulla auspicabile: il gelicidio, noto anche come “vetroghiaccio”
Colpirà duramente grande parte della provincia parmense, in particolare la fascia pedemontana e alta collina, sulla quale si depositerà uno strato di ghiaccio mai visto in tempi recenti. Innumerevoli gli alberi abbattuti e i disagi nell’erogazione dell’energia elettrica: alcune frazioni rimaste al buio per numerosi giorni, giusto poco prima delle Feste natalizie. Queste immagini, prese direttamente dal giardino di casa….
forme e colori intrappolati in una gabbia di cristallo
Quando la campagna sarà nuovamente libera dal ghiaccio, saranno molti i “caduti”
Nel frattempo, lungo i torrenti dell’alta Val Parma le acque corrono via libere da neve e ghiaccio, in attesa che l’Inverno torni sui giusti binari
Si arriva così al Natale, quando forti venti di libeccio inondano i crinali
In corrispondenza dei passi appenninici le nubi basse fanno breccia e valicano il confine
facile ritrovarsi immersi in questo dinamismo esasperato
dove le luci calde del tramonto vengono diffuse tra le goccioline d’acqua della nebbia, creando sfondi suggestivi ed estemporanei
Quadri d’autore incorniciati perfettamamente dal contesto naturale
Il nuovo anno porterà notti fredde, sopratutto dopo le Feste, quando grazie al vento in quota si presenterà un nuovo fenomeno metereologico, questo meno pericoloso del gelicidio: la calabrosa
La calabrosa è un fenomeno tipicamente invernale, molto scenografico, a mio parere, spettacolare!
Questo fenomeno ha luogo in presenza di nebbia, temperature negative e vento sostenuto. La lunghezza degli aghi di ghiaccio rappresenta sostanzialmente la densità della nebbia, e la velocità del vento nel momento in cui questa si deposita e congela sulle superfici
Da non confondere con la galaverna, fenomeno simile, ma senza la presenza di vento, tipico delle nottate fredde e nebbiose di pianura. Il colpo d’occhio è davvero unico e risulta difficile non scattare foto a raffica. La chiesetta dell’Orsaro è un soggetto fotogenico in ogni occasione 🙂
Il paesaggio è fiabesco ed evocativo
quando il Sole si fa strada, tutto assume una lucentezza sorprendente
passeggiare sui crinali con la luce dorata della sera è favoloso
ogni minimo dettaglio è arte pura
ghiaccio e fuoco, una lotta antica ma sempre attuale
fino ad arrivare a sera, quando tutto tornerà a tacere nelle gelide notti, ma non prima di avere acceso le ultime luci
quando le vette innevate rifletteranno caldi toni ambrati
e le nubi basse torneranno ad addensarsi risalendo i crinali
mentre il Sole si fa più grande ma la sua luce meno vigorosa
pennellando il cielo con i colori più belli
un fuoco vivo, lentamente si esaurisce oltre la linea dei monti
un attimo dopo, ed è già notte : lo spettacolo del giorno si conclude, ciò che ne rimane, è una manciata di luci, le Luci d’Inverno….