Il titolo del post penso riassuma bene quello che è l’andamento stagionale sull’ Appennino Tosco Emiliano e in particolare al Parco dei Canto Laghi: un’alternanza sorprendente tra giornate uggiose con piogge frequenti ed umidità elevata, e giornate soleggiate secche con temperature assai miti.
Una costante di ogni Settembre, sono invece le aspettative di un crescente numero di fungaioli 🙂
Nella prima metà del mese trovare però occasione per passeggiate “asciutte” si è rivelata impresa ardua….
Nonostante le condizioni meteo non particolarmente favorevoli, devo dire che la presenza di persone alla ricerca di funghi era notevole e costante durante tutto l’arco della giornata da mattina a sera, sopratutto se riferita alla situazione di nascite assai scarse: potere della “Luna di Settembre”, che ha floppato clamorosamente le aspettative di chi sperava in bottini mirabolanti. Fosse così semplice…
Il nostro appennino riesce comunque a regalare scorci suggestivi anche in queste occasioni, con sagome che si ergono fino a raggiungere le nubi. Continui i cambi di luce, la luce del Sole scalfisce soltanto momentaneamente la cortina nebbiosa adagiata sulla foresta
anche il sottobosco intriso d’acqua, non ricorda per nulla i mesi di Settembre di alcune annate in cui perdurava il secco estivo con piogge rare e scarse
i vecchi faggi si dissetano e prosperano a bordo torrente
fotografare i corsi d’acqua è una cosa che personalmente adoro e nel Parco dei Cento Laghi non mancano di certo. Il loro fascino rimane intatto in ogni stagione e in ogni condizione climatica
foto suggestive, vero, ma prestando sempre attenzione alle rocce estremamente scivolose, dove il rischio di apprezzare dal vivo la temperatura dell’acqua è più che concreto 🙂
Le rocce del Parco offrono infatti un “grip” formidabile da asciutte, ma cosa ben diversa in caso da bagnate, quando raggiungono livelli di scivolosità assoluta….
dopo tanta pioggia, aspettavo di scorgere finalmente un raggio di Sole per godermi una bella passeggiata, magari anche incontrando qualche simpatico “abitante” del sottobosco. Sapevo non sarebbero stati pochi, in ogni caso mi sarei goduto la passegiata ugualmente 🙂
Detto fatto: una fugace apertura nel bigiume generale si è verificata nello scorso weekend (evento al limite dell’impossibile), non che fosse una giornata splendida, ma meglio delle solite docce 🙂
Pochissimi boleti nei boschi, e gente in netto calo rispetto alle settimane precedenti, la calma regna sovrana e qualche bell’incontro baciato dal Sole c’è stato
io, da pomeridiano avrò probabilmente anche il favore dell’orario, quando la godibilità del bosco è di certo maggiore rispetto a quella sperimentata dagli “sprinter” mattutini. Anche il Sole è più caldo, e crogiolarsi è veramente piacevole 🙂
Sui prati d’altura il vento imperversa e il sentiero verso la stagione autunnale pare decisamente intrapreso
il bosco di faggio si sta leggermente colorando in vista di Ottobre, e i “fungacci”, a differenza dei porcini, lo invadono completamente
colonie di Hypholoma sublateritium degradano le ceppaie anno dopo anno
qualche raro e vecchio saggio ha trovato riparo dalla pioggia dei giorni precedenti sotto un ombrello naturale
nubi e schiarite si avvicendano con un dinamismo frenetico, in cui il vento è protagonista assoluto
luci ed ombre del cielo si rispecchiano sui colori delle chiome sottostanti
anche da sotto i colori mutano continuamente, e risuona forte lo stormire delle fronde: la magia del sottobosco incanta lo sguardo
il forte vento di libeccio condensa sui crinali, e scorre via veloce sui prati
A dispetto della stagione autunnale entrante e ai 1300mt. di quota, c’è chi approfitta dei luoghi più riparati per riscaldarsi prima del freddo.
I luoghi più pericolosi e a cui prestare maggiore attenzione durante le mezze stagioni, sono quelli riparati dal vento nelle radure sopratutto esposte a sud, se poi ci sono rocce, la probabilità di un incontro aumenta considerevolmente.
Già come scrissi lo scorso Maggio, quest’anno sarebbe stato particolarmente affollato di rettili nei boschi, ed infatti – almeno nel mio caso – lo è stato.
Infatti, sia in Primavera che in Autunno, causa le temperature non molto elevate, i rettili sono abbastanza intorpiditi e diffcilmente fuggono se incontrati: preferiscono piuttosto affidarsi al mimetismo, aumentando di molto la possibilità di calpestarli e conseguentemente di venire morsi. Anche in questo caso, questa vipera non si è mossa di una virgola nonostante gli abbia girato molto attorno. E’ da notare la tipica postura a “S” della testa, pronta a sferrare un attacco in caso di necessità
lasciamo i prati dando uno sguardo alle bacche di rosa canina, già colorate del loro tipico rosso vivo, in attesa delle prime gelate per maturare definitivamente
Siamo giunti al crocevia temporale che inverte la stagione estiva.
La direzione punta verso l’autunno inoltrato, quando i colori dell’appennino esploderanno nel loro pieno, e le temperature si faranno sempre più frizzanti quanto più le ombre si allungheranno, lasciandoci alle spalle una stagione estiva mai iniziata….
l ‘ albero che preferisco è il castagno,generoso,maestoso, anche se il faggio parlando di porcini mi da più soddisfazioni,però quando entro in una abetaia il profumo di resina mi inebria. considerazioni vedendo le tue belle foto, l’acqua è sempre interessante, preziosa. che fotocamera usi.
Ogni essenza ha il suo fascino indiscusso ed ha peculiarità proprie, come ogni stagione regala emozioni particolari.
Personalmente sono cresciuto nel castagno e nel faggio, e perciò sono anche i boschi a cui sono più affezionato, i funghi poi sono fantastici: certi estatini!! 🙂
Le foto sono state scattate con Canon 400d e Canon 5d Mark II.
Ciao!